I Google Glass saranno probabilmente disponibili all’inizio del 2014, e mentre Google ha incentrato la campagna di comunicazione sull’uso “social” degli occhiali, c’è chi pensa come questa nuova tecnologia possa avere applicazioni di vasta portata in ambito sanitario sia personale che professionale.
Centri di ricerca e medici di tutto il mondo hanno mostrato un interesse a sperimentare ed esplorare le potenzialità di Google Glass in ambito medico.
Con un concorso pubblico, Google ha selezionato 8.000 “vincitori” per acquistare i Google Glass a 1.500 dollari. Questi vincitori sono diventati il gruppo di utenti beta che ha sperimentato gli occhiali in vari ambiti, aiutando Google a risolve i bug prima del definitivo lancio sul mercato. Tra questi beta-tester il centro medico Radboud University in Olanda è stato il primo sistema sanitario a testare i Google Glass in Europa. L’ospedale, che rappresenta un importante centro di innovazione, ha voluto esplorare i vantaggi di questa nuova tecnologia, diventando così parte integrante della campagna di marketing di Google.
Ma esattamente come potrebbero essere applicati in ambito medico i Google Glass? Gli specialisti pensano che le possibilità siano infinite. Medici e operatori sanitari possono accedere alle informazioni in tempo reale, indossando gli occhiali di Google. Oppure potrebbero comunicare con colleghi a distanza, attraverso la webcam integrata negli occhiali, ottenendo un feedback immediato per migliorare l’efficienza e la qualità delle cure prestate al paziente. Ma il vero potenziale si potrebbe avere in sala operatoria. I chirurghi potrebbero vedere i risultati della TAC del paziente in tempo reale e ottenere un feedback sui loro progressi per migliorare i risultati.
Harry Van Goor è chirurgo e docente in chirurgia presso la Radboud University. Ha testato i Google Glass durante un’operazione addominale. Ha filmato l’intervento per tre ore con i Google Glass e ciò ha permesso agli studenti di seguire l’intervento dal punto di vista del medico chirurgo. Anche se il filmato era un po’ traballante, i primi risultati sono promettenti.
Oltre ad essere uno strumento didattico, Van Goor ha utilizzato gli occhiali come strumento di documentazione e registrazione delle procedure adottate nell’intervento chirurgico. “Di solito è possibile prendere appunti registrando la voce con un microfono, ma attraverso i Google Glass è possibile registrare il video oltre che l’audio, ottenendo una documentazione molto più precisa e affidabile”, spiega Van Goor.
Molti sostengono che operando con un menu pop-up davanti all’occhio possa essere fastidioso per il chirurgo. Secondo Van Goor invece ciò non rappresenta un problema: “il piccolo schermo in alto a destra dei Google Glass è sopra il mio occhio. Quando faccio l’intervento devo guardare in basso e non ho problemi di visuale o altri distrattori, quindi posso concentrarmi totalmente sul mio lavoro”, ha aggiunto.
Un altra critica che spesso viene avanzata è se la tecnologia dei Google Glass riesce a fornire una protezione adeguata della privacy dei pazienti. Effettuare registrazioni su di essi potrebbe rappresentare una evidente violazione della privacy. Se gli ospedali vogliono massimizzare l’utilità di Google Glass, è necessario avere l’accesso ad informazioni specifiche del paziente. Tutto ciò potrebbe essere un chiaro ostacolo in ambito sanitario se non si utilizzano adeguati sistemi di protezione e autorizzazione all’accesso delle informazioni.
Quindi, anche se le applicazioni in ambito healtcare potrebbero sembrare infinite, Google Glass è ancora poco più di un prototipo, il che rende difficile prevedere il suo futuro nel mondo della sanità.