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Teoria del colore: concetti e terminologia

Il metodo più semplice per definire un colore è dargli un nome. E cosi nascono straordinari nomi evocativi per le variazioni di rosso (cremisi, vermiglio, mattone, corallo, valentino, scarlatto), giallo (ocra, canarino, oro, limone) e cosi via… Ma c’è un modo per definire il colore in modo preciso e matematico. Ciascuno di noi ha una sua concezione personale di ogni colore, per cui è necessaria una definizione standard per stabilire una volta per tutte un colore.

In questo articolo vedremo quindi alcune delle dimensioni di un colore, quali: Tonalità, Luminosità, Chiarezza, Policromia/Intensità, Saturazione come definiti dal CIE (Commissione internazionale  elettrotecnica).

Tinta o Tonalità (hue)

La tinta è la qualità percettiva che ci fa attribuire un nome piuttosto che un altro al colore che stiamo vedendo. Rosso, verde, giallo, blu sono tutti nomi di tinte. Ipittura la tinta si riferisce a un colore puro, cioè senza l’aggiunta del colore bianco o nero. Viene misurato in gradi, che variano da un minimo di 0° a un massimo di 359°. Ad esempio, in questa prima figura vengono presentante 4 tinte diverse. 

esempi_tinte

 In questa seconda figura, vengono presentati quattro variazioni della stessa tinta (rosso). Le variazioni sono correlati alla variazione di saturazione e di luminosità.esempi_tinte2

Altro esempio, nel sistema di classificazione di Munsell la tinta indica il tipo di colore. I tipi di colore consentiti sono 10 e sono i seguenti: giallo (Y), arancio (YR), rosso (R), magenta (RP), viola (P) blu violaceo (PB), blu (B), blu verde (BG), verde (G), giallo verde (GY).

Luminosità (brightness)

La luminosità non è un termine che appartiene alla colorimetria o alla fotometria, ma un termine del linguaggio comune per parlare di “luminosità” quando non è necessario fare riferimento a termini più specifici quali luminanza, fattore di luminanza, brillanza o chiarezza.

Utilizzare il termine “luminosità” per indicare la “brillanza”, significa indicare la quantità totale di luce che una sorgente luminosa appare emettere o che una superficie appare riflettere. La luminosità (brightness) è un attributo correlato alla chiarezza (lightness) del colore e questo è probabilmente il motivo per cui luminosità e chiarezza sono spesso confusi tra loro. I due termini vengono erroneamente tradotti con luminosità, ma in realtà sono due caratteristiche diverse.

Chiarezza (lightness o value)

La chiarezza di un colore è la quantità totale di luce (brillanza) percepita rispetto alla brillanza di un oggetti perfettamente bianco dopo aver scartato le differenze di illuminazione (se esistono). E’ comunemente una delle tre proprietà utilizzate per determinare un determinato colore (nei modelli di colore HSL o HSV). Viene indicata in valore percentuale e definita da un intervallo che varia da scurissimo (0%) a chiarissimo (100%) in riferimento al bianco. Ogni tonalità base ha un livello medio di chiarezza del 50%. Per schiarire o scurire un colore basta cambiare quindi la sua chiarezza.

Intensità o pienezza (colorfulness)

La pienezza è l’attributo della percezione visiva secondo cui il colore di un’area sembra essere più o meno cromatico, cioè dotato di una tonalità. In altre parole, possiamo definire la pienezza come il grado di differenza tra un colore e il grigio.  I colori acromatici (il bianco, il nero e la scala di grigi) per definizione hanno pienezza uguale a zero. Man mano che aumenta la quantità di tinta aumenta la pienezza.

La percezione della pienezza dipende dal livello di illuminazione di una scena o dalla luminanza del monitor del PC. Motivo per cui alla luce del sole gli oggetti hanno una pienezza maggiore rispetto a una giornata nuvolosa e ancor meno se esposti alla luce della luna.

Scendendo più in dettaglio, esistono due varianti relative: la croma e la saturazione. I termini sono molto simili, tant’è che a volte vengono confusi tra loro poichè rappresentano delle pienezze, ma in realtà sono diversi quindi è necessaria fare una distinzione.

Croma o Crominanza (chroma)

Secondo l’ILV (International lighting vocabulary) la croma è la quantità di tinta apparente di un’area giudicata in proporzione alla quantità di luce (brillanza del bianco) di un’area che appare essere bianca illuminata con le stesse condizioni della prima.

Essendo una pienezza relativa, anche il valore della croma dipende dal livello di illuminazione di una scena o dalla luminanza del monitor del PC. Se scartiamo le variazioni di illuminazione, possiamo concludere che questa pienezza relativa non cambia.

Saturazione (saturation)

La saturazione è la relazione tra la pienezza del colore e la sua propria quantità di luce (brillanza del colore) e non in relazione alla brillanza del bianco, come invece viene giudicata la croma. Come la croma, anche la saturazione dipende dal livello di illuminazione della scena, quindi scartando le variazioni di illuminazione, la saturazione non cambia.

La saturazione è solitamente una delle tre proprietà usate per determinare un determinato colore. Il valore della saturazione varia da 100% (colore puro) a 0% (grigio). Un colore puro è un colore completamente saturo (100%). Da un punto di vista percettivo la saturazione influenza il grado di purezza o di vivacità di un colore o di un’immagine. Una immagine desaturata appare noiosa, meno colorata o slavate, ma può anche dare un’impressione più morbida. 

In conclusione

Attraverso l’uso dei tre parametri Tinta, Chiarezza e Pienezza (nelle sue varianti Croma e Saturazione) qualsiasi colore esistente può essere descritto. In realtà il nome di un colore (rosso mattone, verde pisello, blu cielo, etc…) non è altro che la combinazione di questi tre elementi.

Per descrivere un colore con maggior precisione, potremmo specificare che si tratta di un rosso “chiaro”, oppure “scuro” o variazione degli stessi, cioè “chiarissimo”, “molto scuro”, e così via. Inoltre, possiamo specificare se si tratta di un rosso “vivo” o “pallido”, “vivace” o “sbiadito”. Ricapitolando:

  • quando si dice “rosso” ci si riferisce alla tinta del colore
  • quando si dice “chiaro”, “scuro” o simili ci si riferisce alla chiarezza del colore
  • quando si dice “vivo”, “pallido”, “vivace” o simili ci si riferisce alla croma del colore

Possiamo quindi affermare che l’insieme dei colori è una struttura tridimensionale. Ad esempio, il sistema Munsell dei colori utilizza proprio tre dimensioni per descrivere un colore.

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In Photoshop, ad esempio, abbiamo la possibilità di scegliere il colore in base al sistema Munsell, utilizzando il modello HSB. Il rosso quindi sarà descritto  da queste variabili: Hue = 0°, Saturation = 100%, Brightness = 100%.